La Via Decia

Il cammino dei boschi di ferro

Una valle, un fiume, un cammino.
Novantacinque chilometri di sentieri in cinque tappe, immersi in ettari di bosco e paesi che raccontano secoli di convivenza fra uomo e ambiente. Una storia millenaria nel segno del minerale di ferro, estratto fra queste montagne dal tempo degli antichi romani. Nel 2023, a cento anni dal disastro del Gleno, nasce La Via Decia – Il Cammino dei boschi di ferro.

Un progetto voluto dal CAI per aprire ai cercatori di bellezza lo scrigno della Valle di Scalve. Una gemma delle Prealpi lombarde, incastonata fra la Valle Camonica e la Valle Seriana, a pochi chilometri dal Lago di Iseo.

Un viaggio all’ombra del massiccio della Presolana, nel segno della natura, della cultura e di quella ricchezza che germoglia quando le persone camminano insieme.

Viaggiare
consapevoli

Tutto quello che c' è da sapere prima di intraprendere questo cammino (stagionalità, equipaggiamento...)

Scarica la scheda tecnica

Viadecia_home_comen
viadecia_home13e
viadecia_home
viadecia_home2
viadecia_home12
viadecia_home8
viadecia_home7
viadecia_home3
viadecia_home5
viadecia_home11
viadecia_home4
viadecia_home10
viadecia_home6
viadecia_home1
viadecia_home9

Consulta la mappa

Clicca sul simbolo in alto a sinistra per conoscere le tappe e i dettagli del cammino

In evidenza

Chiesa di S. Michele in Valle

Un piccolo gioiello locale affacciato sulla forra della Via Mala, scavata dal fiume Dezzo nella sua discesa verso la Valle Camonica.

Museo dei minerali e dei fossili

Un viaggio nel tempo di milioni di anni, nato dalla passione e dalla cura di un collezionista privato.

Teleferica Bognaviso

Realizzata nel 1915, la teleferica apparteneva al complesso sistema militare fatto di strade e fortificazioni, realizzato in funzione anti-austriaca.

Chiesetta Corna di Darfo

La Via Decia annoda in sé la bellezza della natura e i percorsi della memoria. La chiesetta di Corna ricorda oggi le vittime del disastro del Gleno.

Chiesetta S. Giacomo – Pezzolo

Doveva essere rimasto incantato dal paesaggio l’eremita che nel Settecento ne fece la sua dimora.

Monumento eccidio dei Fondi

“Credettero che bastasse ormai venire cantando”. Dove dodici uomini disarmati vennero trucidati dai fascisti la sera del 28 Aprile 1945.