Il grande alpinista e divulgatore Alessandro Gogna ha scritto che quello che conta non è avere la montagna, ma essere la montagna. Il cammino non è un’esperienza di conquista, ma di trasformazione. In cui lasciare che la bellezza della natura – i colori del cielo e delle foglie, il transito fugace di un animale, lo scroscio della cascata, la postura degli alberi – ci raggiunga e lentamente ci avvicini alla vita. La Via Decia allena non solo il nostro passo, ma anche l’arte dello sguardo, la capacità di provare stupore.
La mappa in home page consente di visualizzare i punti di interesse sul territorio: usa “natura” per trovare la posizione dei luoghi di interesse naturalistico.
Un bacino di origine glaciale senza immissari né emissari, le cui acque profonde e quelle superficiali non si incontrano mai.
Incastonata fra ripidi versanti rocciosi, forre, falesie e piccole porzioni di pascolo, la Foresta appartiene alla Rete Natura 2000.
Nei pressi di Vilminore, l’arboreto alpino rappresenta un viaggio in miniatura attraverso il ricco patrimonio forestale della Valle di Scalve.
Compreso fra la Val Brembana e la Val di Scalve, custodisce un territorio prezioso per l’alto tasso di biodiversità.
Nel fondo del bosco, la cascata del Vò “…è una voce. Dice la vita, la metamorfosi eterna”.
La riserva è nata per dare protezione alla Formica Rufa: un animale strategico per il benessere del bosco.
“Gli alberi sono come uomini solitari… Tra le loro fronde stormisce il mondo, le loro radici affondano nell’infinito” (H. Hesse).
Ormai alla fine, la Via Decia regala un ultimo, suggestivo scenario. Il luogo dove sostare un istante, ripercorrendo le emozioni del viaggio.