Oratorio di S. Carlo – Vilminore

Architettura religiosa

Proprio nel punto in cui La Via Decia si immette sulla strada, in prossimità dell’abitato di Vilminore, si trova un oratorio dedicato a San Carlo Borromeo, il grande vescovo di Milano che, recependo le istanze di riforma del Concilio di Trento legate alla cura pastorale dei territori, aveva voluto visitare anche la lontana Valle di Scalve nel 1575.
Ci troviamo per l’esattezza in località Bàres, crocicchio di una delle più importanti strade di comunicazione che collegava, oltre ai paesi di Teveno, Pezzolo e Nona, anche la Valle Bondione. L’edificio fu eretto nel 1615 dal nobile Giò Battista Albrici, il quale dispose che l’oratorio dovesse rimanere giuspatronato perpetuo dei suoi discendenti, affidato alle loro cure.
La chiesa ha un unico altare al di sopra del quale si trova una nicchia con ornamenti in gesso policromo, contenente la statua del santo, anch’essa in gesso. Sull’architrave della porta d’ingresso si legge la scritta in latino: “Questa opera fece fare Giovanni Battista e un certo Giovanni Scalvini degli Albrici 1615”.
All’esterno vi è un portico affrescato. Nella parte centrale è raffigurato San Carlo in gloria, circondato da putti che reggono i simboli vescovili. In una delle due volte laterali è rappresentata l’opera di misericordia corporale “dar da mangiare agli affamati”. Nell’altra è invece raffigurata una vergine con Croce e Calice, simboli della fede.

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