Il cammino della Via Decia misura complessivamente 95 km e si articola in cinque tappe. Prende il via dalla chiesetta del S. Cuore di Corna (Darfo), in Valle Camonica, oggi memoriale delle vittime del Gleno. Passando per il Lago Moro e il paese di Angolo Terme, sale in Valle di Scalve seguendo l’antica Via del Ferro. Qui raggiunge tutti e quattro i suoi comuni: Colere, Vilminore, Schilpario, Azzone. Infine, fa ritorno al punto di partenza passando per Mazzunno e Gorzone. Se la prima tappa prevede un certo dislivello, necessario a raggiungere l’altitudine media dei paesi della valle (1000 m slm circa), le successive procedono per saliscendi che toccano i 1500 m unicamente alla Diga del Gleno. Si tratta dunque di un cammino adatto a tutte le persone mediamente allenate al trekking in ambiente montano. Il percorso avviene in buona parte entro i confini del Parco delle Orobie Bergamasche e si sviluppa quasi per intero su sentieri e strade bianche, pochissimi sono i chilometri su asfalto. Frequenti i tratti di percorso all’interno dei boschi di cui è ampiamente rivestita la Valle di Scalve. Caratteristica che rende l’itinerario particolarmente adatto anche al periodo estivo.
All’interno delle schede di tappa sono riportati i dati tecnici (lunghezza, profilo altimetrico, dislivello, durata indicativa), oltre alla scheda GPX e alla descrizione analitica del sentiero. Ciascuno potrà in ogni caso modulare il cammino, frazionandolo a seconda delle esigenze personali o di gruppo.
Il Lago Moro, Angolo e i suoi tesori. Poi la Via del Ferro fino alle pendici della Presolana, che apre le sue quinte all’abitato di Colere.
Dove si raggiunge la Diga del Gleno, ma anche Nona, paese natale dello scultore Piccini. Infine Vilminore, cuore dell’Antica Repubblica di Scalve.
Una tappa di perle seminate fra i prati e i boschi di Scalve. Come la baita del Quader e la cascata del Vò, dove il respiro della natura diventa reale.
Si attraversa l’abetaia di Schilpario verso le miniere dei Fondi. Prima di salire alla chiesetta degli Alpini – fra il cielo e la valle – e raggiungere Azzone.
Attraverso la Riserva del Giovetto si prende congedo dalla Valle di Scalve, tornando al punto di partenza per la Via dei Pellegrini e la Forra del Dezzo.