La Via Decia, dopo essere passata al di sopra dell’abitato di Vilminore e dirigendosi verso Vilmaggiore, raggiunge un bellissimo prato con baita. Siamo a Trena. Poco più in alto, a circa 1300 m slm, si trova invece Brandelegno. Qui un piccolo fabbricato esistente offre l’occasione di ricordare una lunga storia, o meglio, una leggenda che riporta alla seconda metà del Settecento, alla risalita lungo la Valle Camonica di Carlo Magno per convertire al cristianesimo quella gente, affrontando e vincendo coloro che rifiutavano di assoggettarglisi. La narrazione delle sue imprese, tramandata oralmente e scritta negli anni 1600-1700 da parecchi “storici”, è talmente curiosa e ricca di particolari che lascia al lettore l’impressione di fatti realmente accaduti. Per quanto riguarda le gesta compiute in Val di Scalve, lo stralcio della descrizione fatta da Celestino Colleoni nella sua Historia Quadripartita di Bergamo (1617), è particolarmente interessante e riporta che Carlo, dopo aver sconfitto Alano sulla Corna di Polzone con una dura battaglia (da cui deriverebbe il nome “Presolana”, ovvero il luogo in cui fu preso Alano) così prosegue: “Dietro a questa vittoria, Carlo discese dal monte venne al fiume Decio, da dove oggidì parimenti sono alcune Torri sopra un gran sasso; et postosi a rimirare la Valle Decia, ecco si vidde venir incontra ben accompagnato il Signore della Valle, ch’era un Conte dell’antichissima, et nobilissima famiglia Brandelegni, il quale informato della vittoria, c’havea il Re Carlo contra il Re Alano riportato, temendo se contra lui ancora voltato si fusse, di cadere in simile pericolo, venne spontaneamente a soggettasegli. Carlo scorgendo tanta prontezza, e suggestione, alzatolo da terra, dove se gli era prostrato, amorevolissimamente abbracciollo, et se gli offerse difensore; purché promettesse, come prontamente fece, et poi anche lo esseguì, di abbracciare la Cattolica fede… Hora havendo Carlo preso il Re Alano, et ridotta tutta la Valle Decia alla fede Cattolica, ritornassi nella Valle Oriola, seco havendo Lupo già Duca di Bergamo, l’Alano, il Conte di Brandelegno, et ridotta questa parimente alla sua obbedienza, a Bergamo fece ritorno…”.