La via del ferro

Archeologia del Ferro

La “Via del Ferro” – detta anche “del PADONE” (dialetto: Padù) – era una delle due vie di comunicazione tra Scalvini e Camuni. Su questa strada, chiamata sulle mappe “Val Decia”, transitavano oltre cento muli al giorno guidati da cinquanta persone. Il suo tracciato, che parte dal ristorante “Serenella” (lungo il Passo della Presolana) per arrivare ad Angolo, risale sicuramente ai romani che già conoscevano le miniere di ferro della Val di Scalve e che reperivano la manodopera gratuitamente nelle galere tra i condannati ai lavori forzati. La località Padone (890 mt) si presenta su un ampio e panoramico prato con più fabbricati d’alpe. Sullo sfondo si notano le balconate calcaree del “Salto degli sposi” e le rocce del massiccio della Presolana. Sul ciglione di una cresta sopra un abisso, si intravede il piccolo campanile asburgico della cappella di Santa Maria. A sinistra il dirupo di Castello Orsetto, circondato da un bosco rigoglioso; ad est si stagliano le vette del Tornone, Tornello, Gleno e Pizzo Tre Confini. Frontalmente si hanno le praterie di Prave e del Colle e i monti dell’Altissimo e di Erbanno. Sono visibili i resti dei pilastri della teleferica che serviva per il trasporto del minerale dal Ponte Formello a Darfo.

Informazioni utili

Orari d'apertura

/

Prezzi

/

Stagionalità

/

Contatti

/

Gallery

viadelfeerro_viadecia3
viadelfeerro_viadecia2
viadelfeerro_viadecia1
viadelfeerro_viadecia