Secondo una vecchia leggenda, proprio qui in località Paludina, nel cuore dell’abetaia di Schilpario, sorgeva un tempo un’osteria dove i ragazzi del paese erano soliti ritrovarsi la domenica pomeriggio per divertirsi, sospendendo per qualche ora la monotonia del lavoro e di una vita fatta assai più di doveri che di piaceri. Ma questi comportamenti avrebbero attirato le ire del parroco, che più volte durante le liturgie aveva preteso che si ponesse fine al malcostume. Fino al giorno in cui, durante una funzione domenicale, annunciò che proprio a Paludina era apparso il diavolo e che tutto era caduto in rovina. Alla testa dei fedeli, uscì e si recò sul posto, dove non si trovava più nulla, se non la buca che oggi appare davanti ai nostri occhi. Secondo la tradizione, per riparare alla profanazione di quel territorio da parte del diavolo, sarebbe stata edificata l’edicola oggi visibile lungo la strada statale che da Schilpario sale verso i Fondi e il Passo del Vivione. Dagli abitanti conosciuta con il nome “Ol Crist” (“Il Cristo”).